Chiarimenti in merito

Tranciatura e punzonatura fanno parte delle operazioni incaricate di lavorare la lamiera.
In entrambi i casi, una forza è in grado di dar forma al materiale metallico sottoposto all’intervento.
Le particolari caratteristiche di ciascun procedimento, così come i risultati finali ottenuti, evidenziano sostanziali differenze tra le due pratiche, oggi impiegate per raggiungere diversi scopi nell’industria di settore.
Quando si intende lavorare la lamiera, dunque, occorre aver bene in mente, in via preliminare, il tipo di prodotto che si desidera ottenere, in modo da riuscire ad inquadrare l’operazione più indicata al contesto, scegliendo fra tranciatura e punzonatura.
L’azienda OTIM SRL, di Via Gattamelata n. 2/4, a Pedrengo (BG), in attività dal 1971, si occupa di tranciatura e imbutitura conto terzi, servendosi solo dei migliori professionisti sul campo, dotati di un’avanzata tecnologia.
Tale combinazione ha dato vita, nel corso degli anni, ad una perfetta strategia di intervento, che ha reso l’impresa un vero e proprio leader nel settore della lavorazione dei metalli.

 

Caratteristiche di ciascuna lavorazione

Si può dire che entrambe le operazioni nascono allo scopo di agire sulla lamiera, in modo da separare una data quantità di materiale dal resto, attraverso uno sforzo di taglio.
Tutti e due i procedimenti di deformazione plastica della lamiera si servono di un sistema composto da due elementi: matrice e punzone.
La lavorazione denominata tranciatura permette alla ditta incaricata di produrre lamiere di forme e dimensioni prestabilite, con un notevole vantaggio in termini di tempi e costi.
Il pezzo da lavorare viene sagomato, utilizzando presse di varie dimensioni, a seconda delle caratteristiche proprie della lavorazione.
Una volta terminata l’operazione, in aggiunta al prodotto finito, il professionista otterrà anche uno o più materiale di scarto, denominato sfrido.
La punzonatura è quell’operazione che consente di imprimere una forma o un segno sulla superficie di una lamiera, sfruttando l’azione di uno strumento denominato, appunto, punzone.
L’esperto che si serve della punzonatura lo fa perché ha necessità di eseguire fori e intagli.
In questo caso è possibile servirsi di una pressa, come nella lavorazione precedente, o di punzonatrici automatiche che, grazie a specifico sistema, sono in grado di assicurare un’elevata produttività su lamiere sottili, poiché permettono al professionista di eseguire lavorazioni affiancate e ravvicinate.
Anche in questo caso, come per la tranciatura, la lamiera si posiziona tra una matrice ed un punzone.

 

Come distinguere le due operazioni

Nonostante i punti in comune, è bene sottolineare che tranciatura e punzonatura sono due metodi di lavorazione del materiale metallico estremamente differenti.
Il concetto fondamentale, per imparare a distinguere un’operazione dall’altra, è dato dal risultato finale e, soprattutto, nella destinazione della parte di materiale che viene separata dal resto della lamiera.
Nello specifico, durante la tranciatura, la parte di materiale che il punzone asporta è il pezzo, mentre ciò che resta è denominato sfrido e rappresenta esattamente uno scarto della lavorazione, che nella quasi totalità delle volte non viene utilizzato.
Al contrario, nella punzonatura, la sezione di lamiera destinata alla composizione del pezzo è proprio ciò che resta, mentre il punzone asporta quello che verrà definito scarto di lavorazione.
Con oltre 6000 mq utilizzati, la OTIM SRL è un’azienda solida, che opera sul territorio bergamasco con enorme successo, dal 1971.
Il sito internet ed il numero di telefono 035/661234 sono a disposizione del privato per qualunque chiarimento in materia di tranciatura e punzonatura.